Present Day #2018: Alaska

Season 2

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    Avevo percepito nettamente la forza dei Cristalli e quello che avevano causato, tuttavia per qualche ragione sentire la loro forza rimettere apposto ciò che con tanta dovizia avevo distrutto non mi sconvolse più di tanto, non quando adesso con i Templari ero venuta a conoscenza di qualcosa che avrebbe potuto essere la cura di tutti i mali.
    La Sorgente Divina era una delle creazioni di mia madre, Nyx, lei che con tanto ardore odiava gli essere inferiori ai Deviati ed agli Eterni aveva creato sulla Terra un luogo ove noi i suoi figli avremmo sempre trovato modo di far proliferare la nostra razza, tuttavia come lei stessa era andata perduta ed ormai anche io credevo sarebbe stata impossibile da trovare.
    Nel lussuoso giardino della Loggia ero nel parco a leggere un buon libro, una tazza di tè caldo affianco e la brezza fresca dell'ottobre appena giunto. Molti già indossavano cappe e giacche più o meno pesanti, ma io che percepivo la temperatura in maniera diversa mi libavo di quel tempo. Ero intenta nella lettura con le Erinni accanto a me ben artigliate ad una delle sedie quando la tazzina iniziò a vibrare ed il cielo tingersi di rosso, alzai gli occhi incuriosita da un evento che credevo leggenda e quando improvvisamente sparì capì che il piano del Dark Moon era fallito.
    "Un piano pretenzioso, ma non impossibile se studiato a dovere" osservai con fare algido, mentre le Erinni iniziarono a beccarsi tra loro in un vivace scambio di opinioni.
    "Vostra sorella Hybris è sempre stata fin troppo istintiva!" notò Megera facendomi alzare un sopracciglio divertita.
    "Impulsiva sarebbe meglio dire... Oh Hybris il suo amore non corrisposto l'ha resa folle... abbassarsi ad essere la Regina del Nulla... patetico..."
    Chiusi il libro vedendo nei giardini camminare Federico, c'era stata una forte attrazione fisica tra noi da che era arrivato, ma troppo rispettoso per Haytham (o forse no) non aveva mai ecceduto nel suo modo di fare con me. Ammetto che mi avrebbe incuriosito sapere come avrebbe preso il sapermi la sua amante di quella notte di molti secoli fa a Firenze, ma mi sarei tenuta il segreto, anche perchè la sua lealtà era una questione già persa.
    "Non puoi far diventare un Assassino un Templare, nè un Eterno un Deviato..." osservai ben conscia del suo tentativo di andarsene furtivo, non doveva preoccuparsi io non lo avrei fermato.
    Sorrisi melliflua e tornai ad osservare le mie compagne.
    "E lo lasci andare così? Dopotutto quello che ha fatto? Grazie a lui sei di nuovo sveglia..." osservò Tisifone.
    "Appunto, ha concluso il suo scopo ora di che ne sarà di lui non ha importanza..." chiusi il libro di getto e mi alzai in piedi. Tutti noi Deviati figli di Nyx eramo fratelli anche se a differenza degli Eterni conoscevamo a fatica il concetto di "fratellanza" in quanto molti che credevamo nostri simili si rivelavano in realtà feccia Eterna, bastava pensare ad Endymion, una grande delusione.
    "E' ora di trovare Hybris, il suo potere è inestimabile quanto la sua ferocia, sarebbe un peccato far andar perso tutto questo potenziale!"
    "Potrebbe rivelarsi una grande alleata nella ricerca della Sorgente Divina..."
    "Sì il suo odio Aletto è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno..." lo mormorai in un sussurro ed in un batter di ciglia, in una nuvola di fumo nero, eravamo scomparse e riapparse in Alaska. Tra neve e ghiacci. Hybris era lì, a terra, sporca e sanguinante. Spezzata e distrutta. Nei suoi occhi la delusione e la rabbia. La sovrastai con il mio corpo fissandola, c'era un pizzico di piacere a vederla così, speravo che quella lezione le sarebbe servita per concentrarsi su ciò che sì, contava davvero...
    "Ehi sis! Chi non muore si rivede... è proprio il caso di dirlo..."


    Edited by The Bla¢k Wit¢h¸ - 25/10/2018, 16:30
     
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    Silenzio.
    Ero nel più totale e assoluto silenzio, quasi assordante vista la completa assenza di qualsiasi suono.
    Schiusi leggermente gli occhi.
    Bianco.
    Mi misi in piedi con difficoltà guardandomi attorno confusa.
    Il bianco era il sovrano incontrastato in quella landa desolata. Il cielo, il suolo, tutto era maledettamente bianco.
    Nemmeno un'anima viva. Ero sola.
    Dov'era Haumea? Ed Endymion? Ruben? Perché quello che desideravo non si era avverato? Quel luogo asettico non sembrava la Luna, ma l'Alaska...
    L'Alaska... una raffica di vento gelido mi riportò alla realtà. Fitte di dolore mi tolsero il respiro, ricordandomi che avevo ferite ancora aperte su tutto il corpo. In un attimo rividi tutto quello che era accaduto prima del mio svenimento, come se me l'avessero proiettato davanti agli occhi, costretta a rivivere quella pietosa disfatta, il momento in cui Endymion stesso ha tentato di eliminarmi con le sue mani.
    La rabbia e il dolore mi investirono in un secondo. Lacrime di frustrazione iniziarono a bagnarmi il viso. Ero stanca. Stanca di essere un maledetto oggetto da esposizione, una bambola da usare solo quando fa comodo. Stanca del fatto che ogni volta che tentavo qualcosa per poter avere anch'io la vita che volevo, tutto falliva miseramente.
    La Foresta Rossa sarebbe rimasta un'utopia, nient'altro che un sogno di una povera stupida accecata dall'amore per suo marito. Avevo fatto di tutto, eppure nulla era servito. Avevo perso tutto. Ruben... Endymion...
    Ormai ero la regina del nulla assoluto.
    Lanciai una sfera di energia contro il suolo ghiacciato, tentando, senza successo, di sfogare quelle emozioni che sembravano soffocarmi, per poi lasciarmi cadere a terra, sfinita.
    Mi accorsi solo in quel momento di quanto sangue avevo perso e di quanto ne continuavo a versare. Ero ridotta veramente male, ma almeno ero ancora viva. Mi ero salvata solo grazie alla mia capacità di aprire portali
    Guardavo il cielo bianco con sguardo fermo e duro, colmo d'odio e delusione verso tutto e tutti.
    Se avessi potuto avrei distrutto qualsiasi cosa, partendo da quella maledetta Imperatrice dei miei stivali.
    All'improvviso percepii una forte energia oscura, che mi si materializzò davanti sotto forma di Eris...
    Perfetto, l'ultima persona che avrei voluto mi vedesse in questo stato.
    "Ehi sis! Chi non muore si rivede... è proprio il caso di dirlo..." mi dice con un sorriso, non sforzandosi troppo di celare il piacere nel vedermi in quello stato.
    Maledetta vipera...
    Ghigno a mia volta.
    "Avrò imparato da qualcuno, vero... sis?"
     
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    Gli Eterni ci chiamavano crudeli. Senza cuore. Esseri privi di emozioni che non facevano altro che distruggere tutto e tutti eppure eravamo noi a considerarci tutti figli di un'unica madre, fratelli e sorelle di una grandissima famiglia. Non loro. Chi si era mischiato con esseri inferiori, chi aveva permesso che la purezza della propria origine andasse a contaminarsi distruggendo il grande nucleo familiare originario per crearne molte altre piccole e divise. Eravamo davvero noi Deviati, dunque, i veri egoisti?
    Era a questo a cui stavo pensando mentre osservavo Hybris stesa sul letto della sontuosa stanza che le avevo dato la Loggia li dove grazie all'aiuto delle Erinni e la vita di alcuni pochi di buono con i giorni si era rimessa. Tutta l'energia oscura che in umani perversi, crudeli e peccatori scorreva era una linga che lei poteva tranquillamente succhiar via rendendoli nient'altro che scheletri risencchiti di cui liberarsi. Non era una cosa molto piacevole da vedere e non amava nemmeno Hybris fare, ma le sue ferite erano così profonde che era l'unico modo che aveva per riprendersi in fretta senza contare che anche le Erinni dovettero lavorar sodo perchè Endymion non l'aveva solo aggredita aveva strappato le sue molecole così che la sua struttura non era stabile, appariva e spariva come un fantasma. Spesso passava tra le pareti o non riusciva a rendersi tangibile abbastanza da prendere in mano oggetti, condizione che le provocava un dolore indicibile ogni secondo del giorno. Le Erinni però avevano una profonda conoscenza della magia motivo per cui ero certa che fossero le uniche a poterla aiutare, fu a quello a cui stavo pensando quando entrando nella sua stanza con un vassoio la raggiunsi sedendomi sul bordo del letto. Le avevo portato la colazione, lo facevo ogni mattina da che era lì, ma purtroppo finora erano state colazioni solitarie in quanto Hybris non era stato in grado di prendere in mano alcun che.
    "Spero che tu oggi stia meglio..." le dissi prendendo una zolletta di zucchero e tuffandola nella mia tazzina di tè non prima di aggiungerci anche del buon latte caldo.
    "Io spero solo di non doverti vedere un'altra mattina fare colazione fronte a me..." mi rispose lei stizzita ed in parte aveva ragione ero stata indelicata a far come se nulla fosse, ma speravo di innervosirla abbastanza da costringerla a reagire. Fu proprio mentre le si concentrava sulla tazzina con il desiderio di prenderla che io giravo il cucchiaino nel mio.
    "E a te come va? Ti vanno stretti i panni di matrigna?" mi chiese ben conscia di innervosirmi ed in effetti ci era riuscita, quando prendendo un biscotto lo pucciai nel tè prima di mangiarlo lentamente con tutto il piacere di gustarlo. Sì glielo stavo facendo apposta.
    "Faccio buon viso a cattivo gioco, non potrei mai mettermi contro Connor senza mettermi contro anche Haytham ed Atlas... dunque sopporto stando ben attenta che non ficcanasi troppo in giro... Sono troppo vicina alla Sorgente Divina per permettere ad un dannato Assassino di mandare tutto all'aria..." conclusi ben sperando in cuor mio che Hybris si riprendesse in fretta. Doveva riuscire a guarire la sua condizione, solo così saremmo state imbattibili.
     
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    Dire che odiavo tutta quella situazione era un eufemismo!
    Ero diventata una specie di fantasma ambulante. Apparivo e scomparivo senza volere e me ne rendevo conto solo perchè soffrivo come un cane.
    Endymion mi aveva ridotta così. Oltre a distruggermi il cuore mi aveva privato anche del mio corpo strappandomi molte molecole... anche se la mia situazione attuale era decisamente meglio della morte che voleva infliggermi. Già il fatto di averlo fregato mi faceva stare un po' meglio.
    Inoltre, grazie alle Erinni sentivo che il mio corpo, anche se molto lentamente, stava pian piano tornando com'era. Avevo dovuto prosciugare della feccia umana -cosa assai disgustosa e che odiavo fare con tutta me stessa- ma almeno quegli esseri erano serviti a qualcosa, tanto la loro vita era e sarebbe sempre stata inutile come quella di insetti microscopici bravi solo a infastidire.
    Chi invece non faceva altro che infilare il coltello nella piaga era Eris.
    Sì, era mia sorella e mi aveva aiutata quando nessun'altro lo avrebbe fatto.
    Mi aveva offerto cure, protezione, un luogo in cui stare, e un nuovo obiettivo. Le ero grata per tutto ciò. Dopotutto le volevo bene, facevamo parte entrambe della stessa grande famiglia dei Deviati, ma cavolo se era stronza! La bastarda mi mangiava davanti, sapendo perfettamente che io non potevo visto il mio stato. Quindi che problema c'era se mi divertivo un po' a punzecchiarla -pesantemente- pure io?
    "Se non ti fossi legata ad un umano tutti questi problemi non ci sarebbero, sai? A quest'ora la Sorgente Divina poteva essere già nostra." le dissi con un ghigno soddisfatto, notando il suo nervosismo manifestarsi con lo sbriciolarsi del biscotto che aveva appena preso. "È ironico. Tu, che da sempre, giustamente, sostieni la superiorità e purezza di noi Deviati rispetto agli Eterni e a qualsiasi altra creatura dell'universo, ti sei innamorata di un umano e per di più ci hai fatto pure un figlio. Io non mi sorprenderei se poi ti ritrovi a dover fare pure da matrigna a un povero Assassino smarrito." finii di dirle mentre -finalmente- riuscii ad afferrare la mia tazza di caffè nero e iniziai a sorseggiarla lentamente, molto lentamente, sfidandola con lo sguardo, sapendo però che quello scontro verbale, all'apparenza insignificante, l'avevo vinto io.
    Scostai la tazza e mi umettai le labbra.
    "Eh sì, proprio ironico, sorella."
     
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    Cercai di contenere la rabbia a fronte della risposta piccata di Hybris, mentre alzandomi in piedi mi allontanai per osservare fuori dalla finestra della stanza e scontrandomi con il quadretto felice di Haytham, Atlas e Connor intenti a tirare di fioretto. Una scena che avrei potuto quasi amare se non fosse stato che nelle parole di mia sorella c'era un fondo di verità.
    "È ironico. Tu, che da sempre, giustamente, sostieni la superiorità e purezza di noi Deviati rispetto agli Eterni e a qualsiasi altra creatura dell'universo, ti sei innamorata di un umano e per di più ci hai fatto pure un figlio. Io non mi sorprenderei se poi ti ritrovi a dover fare pure da matrigna a un povero Assassino smarrito."
    "L'Assassino è un problema attualmente superfluo seppur fastidioso come un sassolino in una scarpa" dissi ad alta voce con ancora una mano sulla tenda.
    "Tuttavia non devo io spiegarti che c'è una differenza ben netta da l'essere sposa di un Eterno ad esserlo di un Deviato negato..." a quelle mie parole mi voltai ad affrontare lo sguardo smeraldino di mia sorella che si era fatto improvvisamente freddo e teso.
    "Vorresti dire che Haytham lo è?" mi chiese tremando a tal punto di dover poggiare la tazzina di caffè sul vassosio ben conscia di che presto le sarebbe scivolata dalle mani per via dell'equilibrio instabile delle sue molecole che la portarono ad apparire e scomparire, vibrare come un fantasma.
    "Conosci la storia meglio di me sis. Noi Deviati abbiamo sempre avuto più forza e potere degli Eterni per via della nostra quantità numerica, la Grande Madre usava la Sorgente Divina per procrearci all'infinito... poi venne Erebo, primo Eterno creato da Etere... lui ed il padre riuscirono ad esiliare la nostra Grande Madre perdendola nel tempo e spazio... la sua scomparsa fu la fine della nostra superiorità numerica... questo permise agli Eterni di schiacciarci, di creare un Impero che doveva essere nostro... In tutto questo tempo sai quanti Deviati negati sono nati? Migliaia, Milioni, Miliardi sparsi in tutto l'universo... costretti a nascere come razze inferiori perchè la Grande Madre non ha potuto dar loro la vita che spettava... è questa la differenza tra me e te... la Sorgente Divina è andata persa come nostra Madre... ma forse... forse almeno questa è possibile ritrovarla... qui sul Pianeta Proibito..."
    Ad ogni mia parola Hybris si fece più pensierosa, più cupa e silenziosa. Tutte caratteristiche che non le appartenevano.
    "Per questo tuo figlio è così speciale? E' il paradosso che non dovrebbe esistere. Figlio di Caos ed Ordine. Mezzo umano e mezzo Deviato. Razza inferiore e Razza superiore. Ha il potere sconfinato di alterare la realtà... questo vuoi fare... usare lui e la Sorgente Divina per cambiare gli eventi... far sì che la battaglia la vince la Grande Madre... che ad essere esiliato sia Etere e che tutto ciò che oggi è degli Eterni sia invece nostro..."
    "E dare ad Haytham e a tutti i Deviati negati il posto che gli spetta..." conclusi ben lieta che Hybris avesse finalmente compreso il quadro d'insieme, adesso la domanda era una sola: "Sei con me?"


    Edited by The Bla¢k Wit¢h¸ - 24/10/2018, 15:04
     
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